La mia biografia

Il mio nome e' Gennaro Giorgio e sono nato a Napoli il primo giugno del 1959. Fin da giovane, la fotografia e' stata parte integrante della mia vita e della mia famiglia dove il gene della passione per le immagini e per il giornalismo si e' presto manifestato. La fotografia e' arte. Essa consente di catturare e di sottrarre al tempo un attimo, un 'emozione irripetibile che puo' rinnovarsi negli anni sfogliando un vecchio album oppure osservando sull'immagine fissata: lo sguardo di una donna, la sensualita' di un corpo, le rughe che solcano il viso di un anziano, le varie sfumature della gente di ogni ceto. Per motivi professionali ho avuto per tanti anni ed ancora oggi, l'opportunita' di immortalare sorrisi e lacrime, eventi politici e sportivi, attualita' e moda, pubblicando i miei lavori su quotidiani e riviste. Partendo dall'epoca della carta emulsionata e dei famosi acidi come lo sviluppo ed il fissaggio, insomma da quegli anni in cui la fotografia digitale era ancora fantascienza, ho percorso una sorta di itinerario tecnico, artistico e poetico che, nel vedermi costantemente alle prese con i vari generi della fotografia come quello della moda e dell'attualita', mi ha portato a specializzarmi nel fotoreportage giornalistico. Particolarmente attento alla cronaca, dinanzi al mio obiettivo sono passati i personaggi piu' celebri dei vari campi cosi' come le vittime di una societa' allo sbando, entrambi soggetti, pronti a riempire le pagine del piu' grande quotidiano della mia citta'. Ora costretto a veri e propri assalti da trincea, ora spinto a stringere i denti per le foto piu' crudeli e violente, nel mio animo a muovere quel meccanismo che mi porta a trarre dagli eventi i particolari sempre meno evidenti all'osservatore piu' superficiale, e' stata sempre quella voglia di raccontare con le immagini la storia quotidiana della nostra vita cosi' come i lati piu' oscuri e malvagi del destino di quelle persone che, per scelta o per fatalita', si ritrovano ad essere protagonisti della cronaca. Cercando da sempre di fondere insieme il giornalismo fotografico e l'arte, nei miei scatti ho sempre inteso racchiudere una grande voglia di comprendere capace di andare al di la' della velocita' d'esecuzione. Provando a collegare il sogno di un mondo migliore con la dura verita' dei nostri tempi, cerco di sperimentare un nuovo modo di comunicare in grado di fare vivere una fotografia al di la' dei limiti delle convenzioni. Ricordando le parole di Inge Bondi, dello staff della famosa agenzia Magnum, vorrei anche io definirmi come "un reporter, un commentatore e a volte un poeta: il tutto unito in una persona sola". A parte le naturali predisposizioni personali che fanno di ogni fotografo un caso a parte, intendo continuare ad affrontare la sfida che la fotografia contemporanea mi impone quotidianamente, rimanendo innanzitutto al passo con i tempi e poi proponendo una visione della realta' senza condizionamento alcuno. Utilizzando la macchina fotografica anche per uscire dai confini della cosiddetta realta' e per offrire alle immagini nuove ed intense emozioni, provo a portare avanti un linguaggio capace di lasciare comprendere all'osservatore lo spirito del soggetto, del luogo o dell'azione immortalata. Vorrei, insomma, che le mie foto fossero sempre animate da un'essenza poetica scaturita dallo sguardo e determinata da una coscienza interiore che si trasforma in espressivita'. Fermamente convinto che la fotografia possa essere elevata al rango di Arte alla pari della pittura e della scultura, provo con la stessa ad interpretare e rappresentare la sfuggevolezza della vita. Convinto nel considerare la machina fotografica non esclusivamente come un mezzo tecnico ma come uno strumento della mente, cerco, grazie al suo attento utilizzo, di portare alla luce la sottile differenza che passa tra la realta' che si vede e quella effettivamente esistente. .

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